Casa Inspirada si trova in un piccolo paesino vicino a Puerto del Rosario, capitale dell’isola di Fuerteventura. Parcheggiamo l’auto e percorriamo a piedi una stradina che ci conduce in uno spazio che probabilmente diventerà un giardino, accanto a una casa la cui parete principale è decorata con un magnifico drago che sputa fiori.
Intorno, ruderi e piante sembrano raccontare una storia di trasformazione, ma ciò che mi colpisce di più è il pollaio con le galline. È la prima volta che ne vedo da quando vivo sull’isola. Bussiamo alla porta e ci accoglie una donna sorridente. Indossa un lungo abito a fiori, i suoi capelli scuri e lunghi, con qualche filo bianco, le scendono liberi lungo la schiena, e al collo porta diversi amuleti. Avrà circa 45 anni e capiamo subito che è la sciamana. Ci invita a entrare, insieme a due ragazzi che sono arrivati proprio in quel momento. La casa si apre su un cortile ombreggiato da due alberi di cui i rami sono adornati da tante piccole lampadine e immagino la meraviglia quando dopo il tramonto illuminano quello spazio. Intravedo un piccolo orto con le prime papaye già spuntate. Altre persone, provenienti da diverse parti del mondo, sono in attesa. Ci sediamo in cerchio, dove l’altare è pronto per il rituale. Consuelo, la sciamana, destreggiandosi tra spagnolo e inglese, ci spiega la cerimonia e i suoi benefici. I cellulari restano fuori dal cerchio: per le prossime quattro ore, la connessione sarà solo con noi stessi e con il nostro cuore. Secondo la tradizione Maya, è proprio attraverso il cuore che avviene la connessione con il Cielo e con la Terra. La padrona di Casa Inspirada, Valeria, è argentina come Consuelo, anche lei amorevole e accogliente. Sull’altare sacro ci sono coppe brucia incensi, amuleti, carta e penna (non poteva mancare l’atto della scrittura), semi, tarocchi, incensi ed erbe profumate. Accanto a Consuelo, un grande pentolone cuoce la “medicina”, come lei la chiama. La cerimonia del cacao è arricchita dai suoni magici di Diego, un amico che conosciamo ormai da tempo, originario di Santiago di Compostela. Lui accompagnerà il rituale con un bagno sonoro, utilizzando flauti indiani, didgeridoo, campane tibetane, tamburi sciamanici e altri strumenti provenienti da culture diverse. I suoi suoni arrivano dal cuore e creano un’atmosfera incantata. Consuelo ci spiega che il cacao usato per la cerimonia è molto diverso dal comune cioccolato o dal cacao in polvere che si trova nei supermercati. È un cacao crudo puro, non lavorato, che conserva tutte le sue proprietà benefiche e spirituali. La sua preparazione è elaborata: si parte dalla tostatura delle fave di cacao, che vengono poi macinate lentamente per riscaldare il burro di cacao contenuto in esse fino a trasformarle in una pasta pura, senza aggiunte di latte o zucchero. Durante il processo, i semi privati del loro guscio vengono finemente macinati, producendo un liquido denso e bruno. La pasta ottenuta viene pressata, separando il burro di cacao dalla massa solida residua. A differenza di altre bevande da cerimonia, qui non ci sono erbe con effetti psichedelici. La cerimonia del cacao ha origini nella cultura indigena Maya, dove il cacao è considerato “La Bevanda Degli Dei”. Lo Spirito del Cacao era una delle divinità più importanti per i Maya e gli Aztechi, che lo consideravano così prezioso da usare le fave di cacao come moneta. Oltre al significato spirituale, la cerimonia del cacao offre molti benefici fisici:
Dopo averci spiegato tutto, siamo pronti a iniziare. Si comincia con il lavaggio dei piedi. Uno per uno, seguendo il cerchio in un unico senso, Consuelo ci invita ad andare da lei e sederci su una sedia. Intorno ci sono bacinelle d’acqua aromatizzata con petali di fiori. Immergiamo i piedi e lei li lava e li asciuga, in un silenzio contemplativo, un gesto che ricorda il rituale di Maria Maddalena con Gesù. È un modo per ringraziarci di essere lì. Terminato il lavaggio, ci sediamo nel cerchio. Inizia la cerimonia con la respirazione, accompagnata dai suoni di Diego in sottofondo. Ci connettiamo a noi stessi e al cerchio sacro. Beviamo la prima coppa di “medicina”, passando le coppe in un’unica direzione. Chi passa dice "Te lo entrego con amor" (te lo do con amore), chi riceve risponde "lo recibo con amor"( ricevo con amore). Il sapore è amaro, molto diverso dal dolce cioccolato a cui sono abituata. Sorseggio, lasciando che questo gusto attraversi il mio corpo, purificando i miei pensieri. Sono solo alla prima coppa e devono essere tre. Consuelo ci chiede di scrivere su un foglio tutto ciò che vogliamo dare al fuoco: i nostri pensieri negativi, le paure, tutto ciò che vogliamo affidare allo spirito del cacao. Mentre scriviamo i nostri intenti, lei esegue un rituale seguendo i punti cardinali. Mi piace osservare le sue mani sapienti che, come una chimica, dosano erbe, spezie e incensi che lascia bruciare. Con il fumo prodotto dagli incensi purifica ognuno di noi, aiutandosi con delle piume. Poi inizia a intonare canti sciamanici, mentre suona il tamburo. Noi ripetiamo le strofe insieme a lei e prendiamo uno degli strumenti messi a nostra disposizione sull’altare per seguire il ritmo dei canti. A turno, leggeremo un biglietto a caso, che bruceremo nel fuoco, e dopo tre giri nel cerchio torniamo al nostro posto. Il rituale dura circa tre ore e mezzo, fino alla fine della terza coppa di cacao, difficile da mandare giù per il suo sapore amaro. Ma porto a termine il rituale. Alla fine, condividiamo l’esperienza, uno per uno. Mi sento leggera e grata di aver condiviso questa esperienza con quelle persone. Ci abbracciamo e ci salutiamo. Nei giorni successivi ho sognato tantissimo, anche persone con cui non ho contatti da tempo, e i miei pensieri sono molto leggeri e creativi. A livello fisico mi sento depurata. Questo rituale mi ha fatto riflettere sull’importanza di celebrare, sulla potenza della condivisione in cerchio e sul potere degli elementi della natura. Mi sento grata per essere parte dell’universo. Creare i propri rituali personali, come accendere un incenso e ripetere dei mantra o fare il saluto al sole, può essere un modo meraviglioso per celebrare e ringraziare la vita ogni giorno.E tu, cosa ne pensi? Hai mai provato un rituale sacro?
0 Commenti
|
Archivi
Luglio 2024
|